In memoria di MAURIZIO VALENTE

Il giorno 3/11/2021 è mancato improvvisamente il Prof Maurizio Valente.

Nato a Napoli il 15 Novembre 1945, dove si è laureato con il massimo dei voti e lode nel luglio 1970, dopo una breve frequenza presso gli Ospedali riuniti di Napoli (attuale AORN A. Cardarelli), si è specializzato a Napoli nel 1973, in Chirurgia Vascolare, nel 1975 in Oncologia Clinica presso l’università di Genova, nel 1979 in Chirurgia generale presso l’università di Napoli e nel 1983 in Chirurgia Toraco-polmonare presso l’università di Torino. Subito dopo vinse la Borsa di studio per l’estero “Gaetano Fichera e Pietro Rondoni” presso l’INT di Milano, dove poi ha svolto il suo servizio come Chirurgo Oncologico prima e chirurgo Toracico successivamente, fino all’anno 1998, quando, avendo vinto il concorso di Direttore della UOC di Chirurgia Toracica 1 dell’ osp. Monaldi, si trasferì nella citta partenopea.

Qui ha diretto la UOC di Chirurgia Toracica dal 18/1/1999 al 30/4/2012 quando per raggiunti limiti di età iniziò il suo periodo di pensionamento.

Per me aver incontrato il Prof Maurizio Valente, nel gennaio 1999, durante il mio percorso professionale è stata una grande fortuna. Come persona, per chi non lo conosceva bene, poteva sembrare un uomo schivo, poco aperto, a volte anche “difficile” nei rapporti interpersonali, ma tutto ciò dipendeva invece dalla sua timidezza. Per coloro i quali, che  l’hanno frequentato più da vicino, ed io sono tra quelli, posso dire che era invece una persona gioiosa, con il quale si scherzava spesso,  amante dello sport praticato, non osservato…,  e soprattutto con una cultura superiore alla media, e con il quale si poteva discutere e colloquiare di tantissimi e svariati argomenti.

Per noi suoi collaboratori era semplicemente “Maurizio”. Sempre disponibile ad “aiutare” noi suoi stretti collaboratori, ma anche chiunque glielo chiedeva, senza secondi scopi, ma sempre nell’interesse del malato. Nello stesso tempo era poco incline al compromesso. Era una persona geniale. Questa sua genialità l’applicava molto spesso  nella sua professione chirurgica, con delle iniziative  e decisioni in corso d’opera che ci hanno permesso di risolvere casi clinici molto complessi. E comunque mi e ci ha trasmesso un metodo ed una tecnica chirurgica sopraffine. Aveva un rigore scientifico che lo guidava nelle sue scelte diagnostiche e  terapeutiche. In questo campo men che meno  accettava compromessi.

Ricordo quei lunghi pomeriggi, dopo le sedute operatorie;  lui con il suo adorato Mac a preparare i nostri lavori scientifici. Mai tempo è stato per me così proficuo e fondamentale per la mia professione.

Te ne sei andato, in silenzio, senza clamori, quasi a non voler dare fastidio a nessuno. Mi piace immaginarti, libero, sul tuo adorato catamarano , con le vele spiegate e  gonfiate dal vento, mentre navighi nel mare davanti alla terra cilentana dove hai deciso di trascorrere i tuoi ultimi giorni.

Ciao  Maurizio

Carlo Curcio